Rubrica "TEATRAL-MENTE"- A cura della dott.ssa Mariachiara Pagone
- Parole in famiglia

- 26 mar 2023
- Tempo di lettura: 1 min

“La solitudine fa male, il rifiuto fa male, perdere qualcuno fa male. Tutti confondono queste cose con l’amore, ma in realtà, l’amore è l’unica cosa in questo mondo che copre tutto il dolore e ci fa sentire ancora meravigliosi.”
(Oscar Wilde).
Il 19 marzo 2023 presso il Teatro Maria Caniglia di Sulmona è andato in scena lo spettacolo “Divagazioni e delizie” di John Gay - Traduzione e regia Daniele Pecci con Daniele Pecci
Quello sul palco è l’Oscar Wild di cui si sente parlare meno.
Sul palco “solo” un uomo. Si, un uomo “solo”.
Un uomo che parla all’uomo, gli parla dell’essenza della vita, gli parla della sua più profonda solitudine. Solitudine che fa eco come le musiche che evocano ricordi di un tempo trascorso.
L’attore protagonista parla ad un pubblico nei suoi ultimi momenti della vita, dopo esser uscito dal carcere. Ciò che esperisce è una vita di umiliazione, di povertà e di malattie. Wild si trova davanti al muro della condanna della società benpensante, sotto le spine dell’ipocrisia. Storia che seppur datata, attualissima.
Nel testo ricco e intenso si vede una discesa negli abissi di un uomo, si ascolta una costante malinconia colorata da un sarcasmo feroce, infatti è possibile percepisce la rabbia e l’angoscia di un uomo colpito da leggi fatte da uomini contro gli uomini.
Questo spettacolo ci fa riflettere sul confine esistente tra diritti umani e perdita dell’umano.
Da questo spettacolo è possibile rintracciare benissimo l’esperienza umana della solitudine che può essere intesa come sentimento doloroso che si associa a stati interni d’isolamento ed abbandono e come spazio d’introspezione ed espressione della propria soggettività e creatività personale.






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