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Rubrica PAROLE ALL'ANIMA - a cura della dott.ssa Ruscitti Annagrazia

Parole all'anima è uno Spazio di riflessione e di crescita interiore attraverso la poesia, in collaborazione con la dott.ssa Annagrazia Ruscitti, psicologa, psicoterapeuta sistemico-relazionale, scrittrice, illustratrice e poetessa.

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L’AMORE BUSSÒ ALLA PORTA


L’Amore bussò alla porta:

“Apri!” disse.

Ma la paura non voleva aprire.

Bussò ancora più forte.

Ma l’orgoglio si era chiuso

e non voleva uscire.

Bussò ancora e una vocina piccola

disse: “Che vuoi da me?”

“Voglio vedere le stelle con gli occhi tuoi.”

“Ma io non so chi sei” rispose la timidezza.

“Guardami e troverai il coraggio” rispose Amore

Il silenzio s’impossessò di loro.

Il tempo allora irruppe a rompere il silenzio

e l’Amore entrò da una porta di luce.

Trovò l’Anima nuda e la coprì con petali di rosa,

riempiendo il suo cuore di felicità.

La timidezza nel vederlo si innamorò

e dimentico ogni paura,

mentre l’orgoglio girava nel groviglio

di un labirinto di pensieri erranti.

Amore lo prese per mano

e gli mostrò la via per la serenità.

Da allora Amore continua a bussare

alla porta dell’Anima,

ogni volta che paura, orgoglio e timidezza

la armano di una corazza

che la nasconde dalla felicità.


Dal libro “Colora la notte. Poesie che curano.

Testi per una crescita psicologica.”

Edizione Tabulafati, 2021.


“Novalis avvertiva coloro che intendessero avventurarsi nel comprendere o, addirittura, nel provare a spiegare l’amore che la sola possibile iniziazione a questo oscuro discorso era quella offerta dai poeti. Sarebbe la poesia la sola educazione sentimentale possibile, la sola porta d’entrata al mistero inaccessibile di Eros. Non certo quella della scienza che vorrebbe ridurre l’esperienza dell’amore a una burrasca di dopamina in certe zone del cervello e nemmeno quella della psicoanalisi che tenderebbe a ridurre quel mistero alla ripetizione inesorabile dell’amore per la madre.”



“Nell’Amore si incontrano Eros e Psiche” articolo di Massimo Recalcati pubblicato su La Repubblica

del 29 gennaio 2024.

La poesia come una voce antica e nuova, penetra e apre spiragli di luce attraverso le rigidità e le paure di una psiche addormentata, ma anche ignorata. Rivela e riconosce il mondo interno di ciascuno, tracciando la strada alla verità più profonda dell’agire, dando la possibilità di tirar fuori le proprie fragilità e il proprio coraggio.Quando l’Amore bussa con insistenza alla porta dell’Anima, per ricondurre l’uomo a una relazione profonda prima di tutto con se stesso, l’orgoglio, la timidezza, ma soprattutto la paura di un nuovo e costante abbandono, lo spingono a negare se stesso al mondo, ma anche alla propria coscienza. Solitudine, ansia, depressione, malinconia e insoddisfazione, dipendenza, oltre un mal di viver razionale e cinico, sembrano dominare il vissuto degli uomini nella nostra era digitale e fluida.


“Non dimentichiamo, infatti, che molti disturbi psicologici affondano le radici nell’impossibilità di esternare parti di sé ritenute biasimabili, illegittime, e comunque inadeguate al fine di riuscire a sentirsi realmente “degni” dell’accettazione altrui.” Aldo Carotenuto pubblicato su “Il Mattino” di Napoli, all’interno della rubrica “Eros e Pathos”. Non è stato possibile rinvenire la data esatta di pubblicazione.

Al malessere esistenziale dominante e alla difficoltà di esternare parti di sé, viene in soccorso l’Amore, unico sentimento capace di abbattere la paura di non sentirsi adeguati e del viversi incapaci di instaurare relazioni intense.

Ma si può ancora parlare d’amore e si può ancora credere in questo sentimento sempre nuovo e continuamente ambito? Si può rischiare di abbandonare le proprie difese e vivere completamente un amore che ci fa mettere a nudo e ci fa sperimentare se stessi senza la paura di fallire? Sono queste le domande da porsi.

Oggi la vita relazionale è delegata ai social; non ci si incontra se non virtualmente, consentendoci amori protetti e distanti. I giovani sono in grande difficoltà; non sanno più che tipo di sentimento sia l’Amore, quel vissuto potente che fa volare sul mondo e spinge a credere di potere desiderare l’impensabile.

Il mito di Eros e Psiche ci guida e ci ricorda il destino e il cammino della creatura umana che tende, durante tutto l’arco della vita, a ritrovare l’antica unione potente, vissuta prima della divisione eterna voluta dagli dei ( mito di Aristofane).

Nasciamo in una relazione amorosa, quella materna, che può farci sentire anime libere o anime perse (attaccamento sicuro, insicuro).

Cresciamo in relazioni amorose che a volte ci fanno soffrire e in cui perdiamo l’immagine vera di noi in specchi che ci deformano per incanalarci in stampi predefiniti. Le uniche relazioni che esaltano l’anima si riconoscono dalla poesia che generano nel nostro cuore, le relazioni in cui sentiamo di essere importanti e profondamente amati per ciò che siamo. Sono gli amori che ci conducono a noi stessi, che ci fanno credere nelle nostre possibilità, che tirano fuori la nostra creatività, che ci rendono anime danzanti. L’amore lo si riconosce dal senso di libertà d’essere che genera in chi lo vive.

Oggi l’amore è una grande sfida. E per trovarlo bisogna credere fedelmente nella propria possibilità di viverlo.

Come nel mito così nella poesia, l’amore resta la sola forza che trasforma e libera l’anima (psiché) dalle esperienze e sofferenze del vivere.


Annagrazia Ruscitti

psicologa, psicoterapeuta e scrittrice.

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