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Pinocchio- A cura della dott.ssa Rosa Elia


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L’unica cosa che rende preziosa e significativa la vita umana è la sua brevità, dalla fata a Pinocchio.


La favola di Pinocchio è riscritta dal regista Guillermo Del Toro, uscita a dicembre su Netflix. Il film è diverso dalla favola di Collodi per alcune sfumature del carattere dei suoi personaggi e per la sua ambientazione, è ambientato in Italia, ma ricrea lo stato d’animo e le emozioni in veste nuova della favola classica. Il film d’animazione è ambientato al tempo del fascismo e questo già lo rende molto particolare. Il regista ha lavorato per diversi anni per la sua realizzazione, è girato in stop motion, sono piccole sculture in movimento.


L’inizio del film è tenero e doloroso. Il primo figlio di Geppetto muore sotto un bombardamento aereo. Pinocchio, considerato il secondo figlio, nasce dalle mani di Geppetto in una notte di disperazione per la perdita del figlio adorato. Il film mostra lo sviluppo evolutivo di Pinocchio bambino e adolescente, la ricerca di una sua individualità affrontando tanti problemi, ma non rinunciando mai ai suoi sogni.


Nel film si racconta della disobbedienza del figlio verso il genitore che lo vuole come lui desidera, dell’amicizia al di sopra di ogni interesse, del desiderio di diventare adulti, del processo d’individuazione e di come affrontare la vita lontano dalla famiglia ma sempre nel suo ricordo.


Il regista Guillermo Del Toro in una intervista commenta ”Questo film riguarderà il trovare sé stessi e il trovare una propria strada nel mondo, non semplicemente obbedendo a dei comandi, ma capendo se vanno bene o no. La cieca obbedienza non è una virtù. La virtù propria di Pinocchio è la disobbedienza”.


Il film si lascia guardare da piccoli e adulti, è di sicuro interesse sia per l’ambientazione storica del periodo fascista in Italia, per la qualità dell’animazione e dei luoghi costruiti attraverso un lavoro lungo e meticoloso tra il regista e i suoi collaboratori.

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