IL COLIBRI’ Il film - A cura della dott.ssa Rosa Elia
- Parole in famiglia

- 23 ott 2022
- Tempo di lettura: 2 min

IL film il Colibrì con la regia di Francesca Archibugi è tratto dal libro omonimo di Sandro Veronesi, premio strega 2020. La storia si snoda all’interno di una famiglia in un periodo compreso tra gli anni ’70 e i giorni nostri. In un alternarsi tra passato e presente, la narrazione attraversa territori dell’anima complessi che si separano e si uniscono, infanzia, adolescenza, maturità. Il protagonista Marco Carrera, medico oculista è sposato con Marina. Marco, è però innamorato da sempre di Luisa Lattes, è un amore che nasce nel periodo adolescenziale e coincide con il suicidio di Irene sorella maggiore di Marco, ragazza sofferente che la famiglia non guarda abbastanza. Marco, ancora bambino, sembra l’unico attento al malessere della sorella. Il senso di colpa per non aver impedito il compiersi della tragedia lo divorerà per tutta la vita. Marco e Luisa si incontrano periodicamente a Parigi dove lui si reca spesso, per ragioni di lavoro inventate alla moglie, incontri che avvengono in albergo ma senza che tra i due si consumi un atto sessuale.
Su queste due vicende si sviluppa la trama del film, tra conflitti familiari, morti, la rinascita di un padre che scopre tardivamente l’amore per la figlia e la conquista della pace interiore di fronte alla morte. Mi vengono in mente due chiavi di lettura. La prima è riferita a Freud e alla sua metafora di Eros e Thanatos. Eros rappresenta la pulsione di vita, l’amore, il sentimento di attrazione che ci spinge verso ciò che ci piace e che ci procura la motivazione ad aprirci alla relazione. Thanatos è la pulsione di morte, il dispiacere, la perdita.
L’altra chiave di lettura è il concetto di Desiderio Lacaniano riproposto da Massimo Recalcati. L’amore tra Marco e Luisa sembra un amore puro, sublimato, infatti non consumato carnalmente che si regge sul Desiderio. L’amore si alimenta della mancanza, dell’assenza, della lontananza. Il film si lascia guardare dall’inizio alla fine per la maestria della regista che al suo attivo ha film come Il grande cocomero del ’93 e Con gli occhi chiusi del ’94.






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